04 Dic F&M INGEGNERIA: LA RINASCITA DELL’AREA EX DORMISCH A UDINE. DA LUOGO DI DEGRADO INDUSTRIALE A POLO PER LA FORMAZIONE E LA CULTURA
Il progetto, a firma di Marco Zito e Artico Fracassi architetti, ha lo scopo di rigenerare e riqualificare dal punto di vista urbanistico l’area “Ex Dormisch”, per molto tempo in stato di forte degrado. Qui è stato realizzato un polo culturale educativo ad elevato contenuto tecnologico, una piazza coperta e alcune funzioni commerciali pubbliche a servizio della città. L’iniziativa rappresenta e modifica l’intera area connotandola di uno spiccato interesse pubblico.
Udine, 3 dicembre 2025 – A Nord-Ovest del centro storico di Udine è stato completato un ambizioso progetto di rigenerazione urbana che restituisce alla città un’area simbolica della propria storia industriale: l’Ex Dormisch. L’intervento si configura come un’operazione di recupero e valorizzazione di un degradato complesso industriale ed unisce memoria storica, innovazione architettonica e sostenibilità con l’obiettivo di creare un polo scolastico, una piazza con strutture ricettive e commerciali a beneficio dell’intera collettività.
A F&M ingegneria, società leader in soluzioni progettuali all’avanguardia nei campi dell’ingegneria e architettura, è stato affidato l’ambizioso e sfidante incarico del coordinamento, dalla progettazione integrata alla direzione lavori e la sicurezza, portato a termine in poco più di due anni.
La storia dell’edificazione dell’area inizia a fine Ottocento quando, Francesco Dormisch, proprietario dell’omonimo marchio, apre i battenti della birreria omonima, costruendo il primo blocco nelle immediate vicinanze di Porta Villalta. Ubicazione strategicamente scelta grazie alla presenza del canale Ledra capace di generare abbondante energia per la produzione. Il sistema del costruito segue negli anni la crescita economica e la conseguente esigenza di espansione della produzione.
L’area Ex Dormisch è stato al centro di un progetto di recupero che ha inteso restituirle un ruolo di cerniera tra il centro storico, il quartiere di Città Studi e le principali direttrici urbane. La presenza di elementi vincolati – come la Villa Dormisch, la ciminiera e l’ingresso monumentale – ha orientato le scelte progettuali verso una valorizzazione delle preesistenze, reinterpretando il linguaggio industriale originario attraverso materiali, tecniche costruttive e tecnologie contemporanee.
L’intervento dialoga con la memoria del luogo non solo attraverso le scelte materiche, ma anche grazie al ripristino dei coni ottici e dei collegamenti visivi verso la Villa Dormisch e Porta Villalta. L’impianto planimetrico, pur reinterpretato secondo criteri di sicurezza e funzionalità contemporanei, conserva la scansione modulare delle campate produttive che caratterizzavano l’antico stabilimento e vuole tenere il ricordo della caratteristica forma a “prua di nave” dell’edificio ideato dall’Arch. Emilio Mattioni.
Il nuovo complesso, che accoglie funzioni scolastiche, pubbliche e commerciali, è stato realizzato con una struttura portante in struttura mista calcestruzzo armato e acciaio, con una copertura composta da capriate in legno lamellare e pannelli in x-lam ed interrati realizzati al di sotto del livello acqueo del canale Ledra.
L’intervento di riqualificazione ha previsto in spazi molto ridotti, la demolizione dell’edificio esistente, pesantemente degradato, in ultimo da un incendio, e la costruzione di un nuovo edificio. La realizzazione è avvenuta in fasi, con la demolizione di porzioni dell’edificio esistente e la costruzione del nuovo edificio, articolato in tre parti funzionali: le parti interrate con la realizzazione dei nuovi parcheggi, la parte a nord con vocazione scolastica, nuova sede della ITS Academy Udine, la parte sud come nuova piazza coperta fruibile dalla comunità.
Particolare attenzione è stata riservata alla qualità energetica e al comfort ambientale: le facciate sono schermate da gelosie in laterizio, supportate da un telaio in acciaio, che richiama la storica texture del cotto industriale ed è stata studiata per garantire la protezione solare naturale degli ambienti interni nelle diverse stagioni. Le componenti climatiche sono state oggetto di analisi specifiche per garantire un comfort interno molto elevato, riducendo inoltre, gli sprechi energetici. Il fabbisogno energetico principale sarà garantito da fonti rinnovabili quali fotovoltaico e una turbina idroelettrica installata nell’adiacente canale Ledra.
Il progetto ha affrontato inoltre con rigore i temi dell’accessibilità e dell’inclusione: tutti gli ambienti – dalle aule scolastiche agli spazi pubblici, fino ai due piani interrati per gran parte destinati ad autorimessa – sono pienamente accessibili ai portatori di handicap, con percorsi privi di barriere, ascensori e servizi dedicati. Anche gli spazi esterni, progettati come una piazza urbana aperta in continuità su via Bassi, favoriscono la fruizione collettiva e la connessione con il tessuto cittadino.
La nuova vita dell’Ex Dormisch rappresenta dunque una tappa fondamentale nel percorso di rigenerazione di una zona strategica a Udine. Il recupero dell’area non si limita alla conservazione della memoria produttiva, ma la traduce in un progetto di città aperta, sostenibile e contemporanea, dove la produzione di cultura sostituisce e integra la produzione industriale, restituendo significato e identità a un luogo che per oltre un secolo ha contribuito allo sviluppo economico e sociale del territorio.
Con questo intervento, la città di Udine si dota di un nuovo spazio per la formazione, la socialità e la creatività, ponendo le basi per un futuro in cui storia e innovazione si intrecciano nel segno della qualità architettonica e del bene comune. L’Ex Dormisch, il nuovo Spazio Villalta, non sarà più quindi simbolo e sinonimo di un vuoto urbano mai risolto, ma un nuovo punto di riferimento per la comunità, simbolo di rinascita e di visione futura e condivisa.

