LO SPORT FEMMINILE RENEDERA’ GLI STADI PIU’ INCLUSIVI? – RIVISTA UNDICI LUGLIO/AGOSTO 2023

LO SPORT FEMMINILE RENEDERA’ GLI STADI PIU’ INCLUSIVI? – RIVISTA UNDICI LUGLIO/AGOSTO 2023

Se il calcio e lo sport femminile vivono il loro periodo di riscatto, di presa di coscienza collettiva, viene naturale pensare che gli impianti sportivi possano e debbano essere adeguati di conseguenza, sia per le atlete che per il loro pubblico. A fare da apripista a un nuovo modo di pensare il rapporto fra sport femminile e spazi per la sua pratica c’è lo studio internazionale di architettura Populous, uno dei più grandi e noti al mondo nel campo della progettazione di arene, stadi e impianti sportivi.
Oltre ai 24 uffici sparsi nel globo, all’interno di Populous si è sviluppata una in-house think-tank particolare, un gruppo di lavoro dedicato e composto da sole donne – chiamato “Women in Sport & Entertainment Design (WISE Design)” – impegnato a capire come le strutture sportive possano e debbano cambiare per accogliere lo sport femminile.

«Il nostro primo obiettivo è progettare strutture che siano adatte a tutti», dice Silvia Prandelli, Senior Principal di Populous Italia. «Il principio di partenza è non limitarci più alla progettazione di stadi con un target limitato, solo al maschile e solo su una fascia d’età specifica». D’altronde, di recente, l’Olimpico di Roma ha ospitato 40mila persone per assistere alla partita della Roma femminile contro il Barcellona, mentre le ragazze del Barça a marzo 2022 avevano portato al Camp Nou oltre 90mila persone per il match di Champions League contro il Real Madrid.