18 Mar WIP ARCHITETTI FIRMA LA PROGETTAZIONE DEI NUOVI UFFICI NEL COMPRENSORIO EX OLIVETTI A POZZUOLI
Un sapiente intervento di ristrutturazione in cui l’interpretazione di smart office coniuga flessibilità e spazi a misura d’uomo
Milano 18 marzo 2021- A WiP Architetti è stato affidato da un fondo immobiliare riservato ad investitori istituzionali, gestito da DeA Capital Real Estate SGR S.p.A., il progetto per la realizzazione dei nuovi uffici di una multinazionale nel settore energetico all’interno del corpo C del Comprensorio ex Olivetti a Pozzuoli.
L’intervento ha interessato una superficie di circa 3600 mq situata al piano terra dell’edificio oltre a circa 125 mq di soppalco.
WiP ha affrontato questo lavoro con il rispetto dovuto, ben sapendo di essere soltanto “ospiti” in un pezzo di storia dell’architettura e dell’imprenditoria illuminata: la fabbrica nel verde, o meglio ancora, la fabbrica-territorio. Infatti, dall’incontro tra Adriano Olivetti, imprenditore illuminato, e Luigi Cosenza, architetto incaricato dello studio del Piano Regionale della Campania, nasce agli inizi degli anni ‘50 uno degli stabilimenti industriali più belli del Paese. A Pozzuoli la fabbrica Olivetti rappresenta un raro esempio di armonia tra architettura industriale e un contesto di straordinaria importanza paesaggistica. Il complesso, si articola in vari corpi di fabbrica caratterizzati da ampie vetrate. La distribuzione a croce richiama una “geometria primaria” perfettamente integrata col progetto di verde ambientale di Porcinai.
L’obiettivo che si è posto WiP Architetti nella progettazione degli spazi è stato quello di mantenerne la vocazione industriale, sia nella scelta dei materiali che nella progettazione impiantistica. Un progetto in linea con le esigenze del cliente, che risponde a tutti gli standard qualitativi richiesti, perfettamente integrato e nel rispetto della qualità architettonica del Complesso ex Olivetti.
L’area oggetto di intervento è suddivisibile in 3 macro-zone: l’ingresso, il corpo centrale (consistente in piano terra con annessa porzione di soppalco adibita a postazioni di lavoro e sale riunioni) e l’area posta perpendicolarmente al corpo centrale (adibita a postazioni di lavoro, sale riunioni, auditorium e locali tecnici).
Dopo una prima fase di strip out, si è prevista una ristrutturazione completa degli spazi sia dal punto di vista edile che impiantistico con l’obiettivo di garantire la massima flessibilità. Spazi a tutt’altezza con impianti a vista che diventano parte integrante dell’architettura industriale, perfettamente integrati e nel rispetto della qualità architettonica del sito.
Per lo sviluppo del progetto, è stata data molta importanza alla luce naturale e al conseguente dialogo tra gli open-space e gli spazi verdi esterni. Sono state sostituite le ampie finestrature, con affaccio sul mare e sul Vesuvio, mantenendo le dimensioni e tipologie originali con look industriale per non snaturare l’architettura del complesso, in linea con i vincoli della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli.
Internamente gli ampi open-space sono stati dotati di:
- pareti verdi che valorizzano l’ambiente e sono in grado di purificare l’aria, ridurre i rumori, indurre alla concentrazione e alla produttività, e ridurre lo stress;
- pannelli acustici a soffitto che mascherano parzialmente gli impianti a vista e offrono elevato isolamento contro il rumore interno;
- illuminazione differenziata a seconda della destinazione d’uso dello spazio, con livelli di illuminamento tali da soddisfare il comfort visivo richiesto.
Il conseguimento di un armonico rapporto tra uomo e natura rappresenta l’unicità della fabbrica di Pozzuoli, pertanto anche il sistema illuminotecnico, curato da Performance in Lighting, è stato concepito in modo da inserirsi rispettosamente nell’operato di alcuni tra i più grandi protagonisti della rinascita dell’industria italiana del secondo dopoguerra.
L’illuminazione ha un ruolo fondamentale nella valorizzazione e fruizione degli spazi, quindi la fase progettuale ha richiesto una attenta pianificazione in grado di armonizzare tre differenti linee guida:
- grande attenzione al risparmio energetico;
- illuminazione studiata ad hoc per favorire il benessere degli operatori, migliorando l’operatività ed evitando l’affaticamento visivo;
- dialogo dinamico con l’illuminazione naturale che investe l’edificio.
La fusione di due elementi cardine, benessere del lavoratore e grandiosità della natura, si percepisce in tutto il complesso: l’intervento di ristrutturazione e di illuminazione hanno valorizzato e riletto in tono contemporaneo un patrimonio culturale visionariamente concepito e caparbiamente ottenuto già sessanta anni fa.