15 Apr TORRE ALLIANZ – IL PROGETTO – 15 APRILE 2015
Milano è la città che meglio rappresenta il volto internazionale dell’Italia, paragonabile a Londra, Francoforte, Parigi. Al contrario di numerose città storiche italiane, Milano è più legata al suo sviluppo nell’Ottocento e nel Novecento, ovvero dopo la rivoluzione industriale. In tal senso progettare a Milano – per Andrea Maffei, che con l’archistar giapponese Arata Isozaki, ha progettato la Torre Allianz – rappresentava confrontarsi con il volto più contemporaneo dell’Italia, fatto di fabbriche, metropolitane, cemento e acciaio e non tanto di particolari eredità storiche. Ne è prova il fatto che il movimento Futurista si sia sviluppato soprattutto a Milano, essendo un movimento nato per rispondere ai temi della città contemporanea. Non era quindi particolarmente importante il rapporto con grandi eccellenze già esistenti, ma piuttosto una riflessione sui temi della città contemporanea.
Nel nostro arcipelago di forme, abbiamo trovato interessante – continua Maffei – sviluppare l’idea di un grattacielo senza fine, una sorta di endless tower. Ormai troviamo grattacieli di qualsiasi forma e decorazione in tutte le parti del mondo. Da ciò ci sembrava più affascinante studiare un concetto da applicare al grattacielo, rispetto al solo studio di una forma bella esteticamente.
Nell’aspirazione alla massima verticalità e alla tensione verso l’alto, risultava limitante scegliere una forma compiuta e conclusa ad una certa altezza ed abbiamo preferito applicare il concetto di un sistema modulare che si può ripetere all’infinito senza soluzione di continuità. Il modulo prescelto si compone di 6 piani per uffici, con una pianta molto stretta e allungata di 21×58 metri La scelta di queste proporzioni è finalizzata ad uno snellimento del volume per accentuarne la verticalità e lo rende strutturalmente provocatorio vista la snellezza di una forma così alta. La torre sarà alta 207 m per 50 piani e si affaccerà sulla nuova Piazza delle Tre Torri assieme agli altri due grattacieli di Daniel Libeskind e Zaha Hadid.
La facciata del modulo è composta da una doppia pelle in vetro di forma appena bombata verso l’esterno. La successione verticale dei moduli bombati crea una leggera sensazione di vibrazione del volume dell’edificio mentre sale verso l’alto. I prospetti dei lati corti sono completamente vetrati e mostrano la macchinosità della serie di ascensori panoramici che salgono e scendono ai vari piani dell’edificio.
L’idea di endless tower può essere paragonata alle precedenti ambizioni di altri artisti, come Constantin Brancusi per esempio, che nel 1937-38 ha installato una sua endless column nel parco di Targu-Jiu per creare sistemi ripetibili all’infinito. Alla domanda sulle ragioni di tale idea, Brancusi rispondeva: “Serve per sostenere le volte del paradiso”.
Le facciate sono caratterizzate da pannelli in vetro curvato a freddo che creano le grandi curvature dei moduli. Questa soluzione è stata ottenuta attraverso delle tecniche di cold-bending, ovvero di piegatura a freddo del vetro solo attraverso il suo incollaggio ai montanti in alluminio con un lato ricurvo.
Sono state montate le facciate di metà grattacielo e si prevede di terminarne la posa a novembre 2014.
Alle due estremità sono previsti ascensori panoramici di cui è stato già definito il design delle cabine, attualmente in produzione. Tre ascensori con pareti vetrate consentiranno di ammirare il paesaggio salendo verso la sommità del grattacielo. Il muoversi degli ascensori caratterizzerà la torre dandole l’effetto di edificio-macchina, un omaggio al futurismo milanese.
Un altro riferimento al futurismo verrà dato dai quattro contrafforti che sono in produzione. La loro funzione è di ridurre le oscillazioni della torre negli ultimi piani per consentirne l’utilizzo con il massimo confort. Le strutture sono state portate all’esterno, in modo da farle diventare una forte caratterizzazione architettonica. Finora non è mai stata realizzata questa soluzione ingegneristica, che diventerà un’attrazione turistica per chi visita questa zona di Milano.
ANDREA MAFFEI, GENIO ITALIANO, RIGORE NIPPONICO
Uno degli architetti italiani dalla vision più cosmopolita, culturalmente e biograficamente.
Dagli anni in Giappone fianco a fianco del Maestro Arata Isozaki, alla creazione della sua società di progettazione a Milano. Notissimo tra gli addetti ai lavori, è l’autore di progetti importanti e di grande visibilità mediatica: Nuova Stazione di Bologna, Biblioteca Maranello, Palahockey di Torino, in assoluto la più riuscita tra tutte le infrastrutture olimpiche.
Attualmente, è impegnato nella realizzazione della Torre Allianz, che con i suoi 207 metri di altezza, vuole essere il simbolo della Milano del futuro.